Arvier Cappella di nostra signora ausiliatrice
cappella di nostra signora ausiliatrice, tra simbolismo e storia
Santuario di Nostra Signora Ausiliatrice a Rochefort
La Cappella di Nostra Signora Ausiliatrice, comunemente conosciuta come il Santuario di Rochefort, si erge maestosamente sul cucuzzolo che domina il borgo di Leverogne, nelle suggestive rovine dell’antico castello di Rochefort. Questo castello, menzionato per la prima volta nel 1191, fu per secoli possedimento della nobile famiglia d’Avise.
Storia e Costruzione del Santuario
Nel 1881, gli abitanti del villaggio di Rochefort, l’unico della zona privo di un luogo di culto, decisero di erigere una cappella. Sostenuti dal parroco Grappein e dall’abate Ambroise Roux, incaricarono l’architetto Giuseppe Lancia di progettare l’edificio sacro. Due anni dopo, nel 1883, il santuario venne completato e benedetto dal Vescovo di Aosta, Monsignor Duc.
Caratteristiche Architettoniche
La cappella presenta una pianta esagonale, con un presbiterio aggettante e un’abside curva. Le facciate laterali sono caratterizzate da aperture circolari, mentre la facciata principale è arricchita da lesene angolari, una cornice e un timpano, coronato da un campaniletto a vela. Questi elementi architettonici conferiscono al santuario un aspetto elegante e solenne.
Oratori e Illuminazione
Nel 1900, lungo il sentiero di accesso al santuario, furono costruiti cinque piccoli oratori dedicati ai misteri dolorosi. Questi oratori aggiungono un ulteriore livello di profondità spirituale e storica al percorso che porta al santuario. Nel 1906, sulla facciata della cappella venne installata una piccola lampadina, e recentemente il santuario è stato dotato di illuminazione notturna, che ne esalta la bellezza anche nelle ore serali.
Un Luogo di Pace e Meditazione
Il Santuario di Nostra Signora Ausiliatrice a Rochefort non è solo un capolavoro architettonico, ma anche un luogo di pace e meditazione per i fedeli e i visitatori. La posizione elevata offre una vista panoramica sul borgo di Leverogne e le montagne circostanti, creando un’atmosfera di serenità e contemplazione.