Charvensod La becca di Nona
Lungo le sponde della Dora..
La Becca di Nona: Un Icona Alpina Visibile da Aosta
Scopri la Becca di Nona, un’imponente vetta delle Alpi Graie che si eleva a 3142 metri sopra il livello del mare, dominando il panorama della Valle d’Aosta e offrendo uno spettacolo naturale unico per gli abitanti e i visitatori di Aosta. Questa montagna non solo cattura lo sguardo per la sua maestosità, ma è anche avvolta da una storia affascinante che rispecchia la cultura e le tradizioni locali.
La Maestosità della Becca di Nona
Un Punto di Riferimento Naturale
Facilmente visibile da Aosta, la Becca di Nona spicca nel paesaggio montano grazie alla sua posizione prominente e alla sua altezza imponente. Guardando verso sud, è interessante notare come la Becca di Nona si posizioni davanti al Monte Emilius, suo “compagno” più alto, creando un affascinante gioco di silhouettes sullo sfondo del cielo.
Storia e Leggende
Origini del Nome
In passato, la Becca di Nona era nota come “Pic de douze heures” (“Picco delle ore dodici”), mentre il vicino Monte Emilius era chiamato “Pic de dix heures” (“Picco delle ore dieci”). Questi nomi riflettevano forse la posizione del sole in relazione alle vette in determinati momenti della giornata, secondo un’antica usanza locale.
Tradizioni Canoniche e la Becca di Nona
La denominazione attuale, “Becca di Nona”, è legata a una tradizione dei canonici della Cattedrale di Aosta. Si racconta che anticamente, quando scoccavano le ore undici, i canonici celebravano l’office des nones, durante il quale leggevano un libro liturgico. Proprio in quel momento, il sole colpiva esattamente la punta della Becca di Nona, consolidando il legame tra la montagna e l’orario delle preghiere.
Gli Esterni
La Becca di Nona è un monte alto 3142 m.s.l.m., compreso nella catena montuosa delle Alpi Graie e facilmente visibile da Aosta.
La Becca spicca notevolmente nel paesaggio montano circostante il capoluogo della Valle d’Aosta e guardando verso sud, si nota come si trovi appena davanti al più alto compagno che fa capolino da dietro: il Monte Emilius.
La Storia della Becca di Nona
In passato, la Becca di Nona era chiamata “Pic de douze heures”, dal francese, “Picco delle ore dodici”. Mentre, il vicino Monte Emilius era conosciuto come “Pic de dix heures”, ovvero “Picco delle ore dieci”.
La Becca di Nona è chiamata ancora oggi così per via di un’antica usanza tradizionale dei canonici della Cattedrale di Aosta: tempo fa, quando scoccavano le ore undici, i canonici celebravano l’office des nones, ossia leggevano un libro liturgico.
E proprio alle undici il sole colpiva esattamente la punta della Becca di Nona.
La Salita alla Becca di Nona
Nel 1892 venne portata fino in cima alla Becca di Nona una scultura in ghisa della Madonna, che attualmente corona la punta di questa montagna.
Per raggiungere la cima, la gente è solita partire da Pila, località di montagna posta a 1814 m.s.l.m.
Dopo 1160 metri di dislivello e più di 4 ore di cammino, si arriva in punta alla Becca, non senza fatica!
Tradizioni in punta alla Becca di Nona
Ogni anno, viene organizzata una gara, la cosiddetta “Becca di Nona Skyrace”.
Si tratta di una rinomata competizione che si svolge in Valle d’Aosta la prima domenica di settembre. Numerosi partecipanti si lanciano alla conquista della cima di questo monte partendo non da Pila, come si è soliti fare, ma dalla piazza principale di Aosta: piazza Émile Chanoux.
Il dislivello che i concorrenti devono affrontare è quindi notevole e la partecipazione è consigliata solo ai più esperti e allenati.
Ti consigliamo inoltre di volgere il tuo sguardo in direzione della Becca di Nona ogni anno la sera del 29 giugno.
In occasione della celebrazione dei due apostoli, i Santi Pietro e Paolo, su tutte le principali punte visibili da Aosta vengono accesi dei fuochi.
In questa circostanza, viene organizzata una gita notturna anche fino in cima alla Becca di Nona, per illuminare la punta di questa vetta e mostrare il falò anche agli abitanti delle vallate più lontane.
Una magnifica ricorrenza da non perdere!